Underground Stars: Intervista ai Sindrome del Dolore !
Oggi Heavy Rock Town incontra i Sindrome del Dolore, fautori di uno stile che innesta sulla forma canzone rock tutta una serie di variazioni sonore che vanno dall'amatissimo punk rock alle bizzarrie gotiche, post-glam e new wave. Per chi non li conosce diciamo subito che la band è attiva da qualche anno e negli ultimi tempi ha fatto parlare di sè per via di alcuni brani che hanno riscosso una certa attenzione. Il loro è un rock vibrante e lirico che sa trasmettere emozioni varie. Hanno da poco pubblicato il video di "Il genio", il loro ultimo brano. Avete capito? Cuffie e volume al massimo allora con i Sindrome del Dolore !

Ciao Sindrome del Dolore e benvenuti su Heavy Rock Town. Il vostro album digital-album "Labirinti" è disponibile su tutte le più importanti piattaforme audio. Proviamo a fare un bilancio: siete soddisfatti dei riscontri finora ricevuti?
Si, ci è sembrato che queste canzoni abbiano sollevato un po' di interesse, sia tra gli ascoltatori che tra chi scrive di musica. Non parliamo certo dei numeri delle star del momento ma non è un problema per noi, probabilmente avremmo fatto musica lo stesso anche se non ci avesse ascoltato nessuno.

Questo vostro ultimo album mi ha colpito molto. Le sue caratteristiche mi richiamano alla mente uno stile vicino ad una certa new-wave/punk targata USA (Blondie, Talking Heads, Television, Ramones..). Trovate corretta ed esaustiva questa descrizione o la integrereste con altri spunti?
Abbiamo un grande rispetto per i gruppi che hai citato e siamo pazzi dei Ramones, ma crediamo che nel nostro stile musicale rientrino anche tante sonorità made in Uk, dal post-punk dei gruppi storici al punk dei Sex Pistols (ancora oggi una delle nostre band preferite). Crediamo che la sua parte di influenza nella nostra musica l'abbia avuta anche certo alternative rock britannico degli anni 90, in particolare i grandissimi Pulp di Jarvis Cocker e i Placebo.
Che problematiche riscontrate oggi nel mondo della musica? C'è ancora spazio per il rock o è tutta merda?
Ci sono sicuramente dei segni di vita. Il metal (di cui siamo grandi fan) fa ancora degli ottimi numeri. Certo le nuove generazioni sembrano preferire altro, ma noi preferiamo evitare l'odioso atteggiamento moralistico (che non appartiene al rock) e farci un paio di domande. Il rock ha cominciato a perdere colpi in termini di fascino quando sono fioriti dal nulla tutta una massa di stronzi esperti musicali che preferiscono contare le note che fa Slash invece di godersi i pezzi magnifici dei Guns 'n' Roses. Quando il rock è diventato una faccenda da sapientoni ha perso colpi. Il grande Iggy Pop diceva "questi conoscono alla perfezione gli spartiti ma non sanno neppure cosa significhi vomitare". Il rock è attitudine. Fanculo gli scienziati musicali.
Per quanto riguarda i testi, sembrate essere orientati verso un tipo di scrittura autobiografico. Di cosa trattano esattamente le vostre liriche?
I nostri testi parlano delle nostre vite, nel bene e nel male. Come abbiamo già detto altre volte quello che cantiamo è tutto vero. Non vogliamo scendere nei dettagli anche perché crediamo che i nostri testi siano già abbastanza comprensibili, ma in ogni singolo testo c'è una parte del nostro vissuto.
Mai pensato di partecipare a qualche reality musicale anche solo per farvi un po' di pubblicità?
No.
Ok entriamo un po' nella zona calda dell'intervista. Qual è la cosa più estrema che avete fatto per il rock?
Continuare a farlo.
Qualche giorno fa è uscito "Il Genio", il vostro ultimo videoclip. Presentatecelo!
E' un brano che riassume un po' quello che siamo oggi, quello che ci piace suonare. Con un testo che forse per la prima volta lascia trapelare un po' di ironia. Nella vita siamo persone divertenti, anche se non so quanto questa cosa sia stata visibile nella Sindrome fino ad ora.
Ok ragazzi, siamo ai saluti. Salutate chi volete!
Un saluto a chi ci supporta, ci condivide, ci consiglia...E un abbraccio a voi!